Gli agli sono abbondantemente fioriti in questa stagione sui bordi e negli angoli delle strade. Il genere Allium, famiglia della Amaryllidaceae, è rinomato perchè molte specie sono usate in cucina come verdure aromatiche, per esempio A.cepa, cipolla, A. sativum, aglio propriamente detto, A.porrum, porro e A.ascalonicum, scalogno. Siccome se ne consumano i bulbi, occorre evitare che vadano in fiore. Così non siamo abituati a vedere i fiori dell’aglio e quando si incontrano sul bordo della via e nelle aiuole in aprile magari neppure si riconoscono. Eppure alcuni agli hanno fiori così vistosi da essere coltivati nei giardini.
I fiori degli agli da strada sono aggraziati, candidi o appena rosati, disposti in dense ombrelle, inizialmente avvolte da spire papiracee dette spate. Ecco per esempio qui sopra Allium triquetrum che sfoggia bianche campanelle, e poi il comune, ma nobile, Allium neapolitanum, e Allium roseum, che ho visto in fioritura nella splendente aiuola spartitraffico della sopraelevata strada Aldo Moro(1).
Mi guardo intorno e ne vedo ovunque, ovunque c’è un incolto e un pezzetto di terra verde, in qualche scampolo di terzo paesaggio a cui non si fa caso quasi mai, tranne quando lo si scopre coperto di fiori bianchi. Il terzo paesaggio non è solo fatto di grandi areee abbandonate dall’uomo, ma anche di piccoli spazi dimenticati, insignificanti per la disordinata attività umana, vitali per piccole piantine coraggiose.
Tutti gli agli sono specie commestibili e officinali dalle molteplici proprietà salutari, tutti hanno odore e sapore pungente, non gradito a molti. Così si racconta che chi si cibava di aglio per sfruttarne le virtù terapeutiche (si diceva curasse perfino la lebbra) era mantenuto a debita distanza per tutto il periodo della terapia. Ma le proprietà medicinali dell’aglio sono inconfutabili e mentre Allium sativum è certamente il più ricco di componenti officinali, anche tutti gli altri agli grandi e piccini contengono le stesse sostanze benefiche.
Il porro selvatico, Allium ampeloprasum, che avevo incontrato lungo la strada circa un anno fa, è molto usato nei paesi asiatici e noto nelle Filippine con il nome di “Sibujing”. Ricco di micro e macronutrienti, viene considerato una medicina contro febbre, infezioni e infiammazioni, dolori della dentizione, gastrite, cancro e affezioni gastroduodenali e ne è stato proposto l’impiego come ingrediente attivo di una bevanda salutare.
Un toccasana dall’odore acre non poteva che rappresentare un importante deterrente per persone ed eventi nocivi, così nasce la leggenda dell’aglio che allontana il malocchio, le invidie e la malasorte, e naturalmente anche i vampiri.
Se non avete a disposizione Allium sativum, forse basta un fiorellino in tasca, è un buon talismano certamente a buon mercato e a disponibilità immediata, almeno in primavera.
(1)Nel tratto più a levante di questa strada, in prossimità della Foce, l’aiuola spartitraffico presenta moltissime crescite spettacolari; purtroppo è molto complicato fotografarle perchè si tratta di una strada a scorrimento veloce che non offre spazio nè tregua. Le uniche immagini che per ora sono riuscita a fermare, di sfuggita e dall’alto, sono di piante che crescono ai margini o sui muraglioni; tuttavia danno l’idea della bizzarra ricchezza di un’area area vietata al pedone e regno incontrastato degli pneumatici.
Piante intorno alla sopraelevata:
Melia azedarach
Capparis spinosa
Ficus carica