Callistemon, che viene talvolta addirittura volgarizzato in callistemone, era il nome assegnato a un genere di piante tutte australiane i cui fiori hanno una forma singolare che ricorda le spazzole per bottiglie. Tuttavia, fin dall’inizio della storia delle classificazioni, il genere Callistemon è stato riconosciuto molto vicino al genere Melaleuca, anche questo australiano, tanto che ormai la maggior parte dei callistemoni sono attribuiti al genere Melaleuca (tranne, pare, tre o quattro irriducibili, ma è roba da specialisti). Però il nome originale, dal greco ‘kalos‘, che significa ‘bello’ e ‘stemon‘, cioè ‘stami’, era più giustificato per descrivere questi singolarissimi fiori, che non hanno petali, ma una raggiera di stami, color rosso acceso, vagamente cangianti, che sporgono come setole, creando appunto la forma di scovolino. La sua bella fioritura prosegue fino ad autunno inoltrato e poi rimangono gruppi di bacche incastonate nel legno, in una forma che ricorda una pannocchia o una pigna, ma appressata al ramo (vedi qui).
Avevo conosciuto questo alberello sulla Coronado beach (spiaggia del Coronado) a San Diego in California, nel 2001. Pensavo di non averlo mai visto prima. Più probabilmente non l’avevo mai notato. O forse a quel tempo non era ancora così di moda dalle nostre parti, non quanto adesso che lo si incontra molto frequentemente nei giardini e nelle aiuole, specialmente vicino al mare. Così il “bottle brush”, come lo chiamano ovviamente gli americani, è rimasto nella mia immaginazione come una pianta vagamente esotica, il che certamente è, dato che viene da così lontano. Però ormai la sua diffusione come pianta ornamentale urbana lo ha fatto diventare uno di famiglia.