Un’altra pianticella gialla, dalle foglie verdissime che cresce nelle aiuole della strada portata chissà da dove. E’ alta ed ha il fusto robusto, parente com’è del sedano e del finocchio. Ed è una pianta commestibile, e anche buona, tanto da essere consumata nei tempi antichi proprio come oggi consumiamo il sedano. Perchè la civiltà abbia poi riservato un successo maggiore all’Apium graveolens (sedano comune) piuttosto che allo Smyrnium olusatrum (corinoli comune, nella foto), credo sia a causa di qualche legge di mercato. Come dire, l’Apium si è rivelato più addomesticabile e, forse anche un po’ più appetibile. Senza nulla togliere al parente rustico Smyrnium.
Questo corinoli ha colonizzato diverse aiuole di corso Solferino, viale della circonvallazione a monte (Genova), spingendosi anche nella vicina via Cesare Corte. Le sue ombrelle gialle si stagliano orgogliose e sprezzanti contro i tronchi degli ippocastani ancora spogli, fra un tombino e l’altro, addossate alle macchine in sosta, che se ne stanno pavide tutte entro le rigorose linee azzurre (2€ all’ora, prendere o lasciare).