Il carrubo di via Posalunga

Carrubo - Ceratonia siliqua

Ceratonia siliqua

Le città di mare, e soprattutto le città mediterranee, hanno il privilegio di ospitare piante che le altre città non possono permettersi. Allora succede che a Genova sul margine di una strada urbana si incontri uno strano albero, con la chioma rotonda, verde scuro e le foglie lucide, che, forse, meriterebbe un po’ più di attenzione. Il carrubo non è un albero raro, ma neppure banale. Qui all’inizio di via Posalunga, in valle Sturla, nel centro est della città, cresce sopra al marciapiede, in prossimità di un semaforo che è molto improbabile trovare verde. Così gli automobilisti sono costretti a fermarsi proprio di fronte al carrubo. Ma c’è qualcuno che lo guarda? Direi proprio di no, sono tutti troppo occupati a fissare nervosamente quella luce rossa che sta inesorabilmente rallentando i loro programmi. Altre persone si affollano alle fermate dell’autobus, sotto il carrubo e di fronte al carrubo, sono stanche o irrequiete, se ne stanno in silenzio, guardano il cellulare oppure chiacchierano animatamente. No, non c’è proprio nessuno che mostra alcun interesse per quell’albero.

CaruboCeratonia siliqua

Ceratonia siliqua – foglie e baccelli

Il carrubo, Ceratonia siliqua, famiglia Fabaceae, è un sempreverde originario della fascia più calda e arida della costa sud orientale del Mediterraneo. Come e quando esattamente sia arrivato nelle regioni italiane non si sa con precisione e per questo viene classificato come archeofita naturalizzata. Il carrubo ha piccoli fiori insignificanti, ma i suoi frutti, legumi, sono invece  assai celebri, i bruni baccelli delle carrube. I semi vengono utilizzati come mangime per il bestiame, ma sono commestibili anche per l’uomo e sono protagonisti di molte leggende. Vengono impiegati per preparare succhi zuccherini con proprietà curative per le affezioni dello stomaco e dell’intestino. I semi essiccati hanno un peso uniforme e questa caratteristica ha suggerito in passato di utilizzarli come unità di misura di peso (karato) per le pietre e i metalli preziosi.

Ligustrum lucidum

L’ingresso del Centro Civico e Ligustrum lucidum

 

Il carrubo di via Posalunga si trova vicino al numero 12, sede del Centro Civico comunale Valle Sturla, uno “spazio di aggregazione per attività ricreative, culturali e del tempo libero”. Cresce insieme a un gruppetto di svariati alberi, lecci, pini, olivi, ligustri, che formano una piccola macchia di essenze mediterranee. E’ molto probabile quindi che sia stato scelto insieme agli altri per abbellire questo terrazzamento che è esagerato chiamare giardino. Una breve scaletta sale verso via Copernico ed è tutta coperta dei bruni baccelli che contengono i preziosi semi. Naturalmente un albero urbano non è il più adatto a fornire frutti commestibili, ma viene comunque voglia di raccoglierli, magari soltanto per tenerli in mano, per osservarli un po’.

Ailanthus altissima

Ailanthus altissima
(in alto si intravede il carrubo)

 

Scendendo oltre l’incrocio verso la via Timavo, dentro un piccolo spiazzo che ospita un parcheggio privato, sta crescendo però un vero e proprio bosco. Un bosco di alberi tutti uguali, allampanati e verde pallido, che hanno ancora l’aspetto di giovani arbusti, ma avanzano conquistando spazio e luce. Sono gli ailanti e niente è capace di fermarli anche perché sono in grado di produrre sostanze, dette allelopatiche, che frenano la crescita e lo sviluppo di piante concorrenti vicine. Così l’ailanto ha un successo spietato nel formare popolamenti puri. Certamente già sono intervenute le motoseghe e le ruspe per difendere quella piazzetta per automobili e perfino sono state posizionate delle ringhiere, come se quelle misere inferriate fossero di qualche utilità per fermare la rampante avanzata dei polloni e dei germogli.
Proprio al di sopra della macchia degli ailanti, fa capolino quel piccolo gruppetto di alberi autoctoni, il carrubo, e i suoi vicini, quasi un baluardo di strenua resistenza contro l’invasione dello straniero.

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