Il mio primo e vero amore rimangono i grandi alberi. Ed immensi e solenni ne ho incontrato nel mio viaggio in Polonia, perchè gli alberi del Nord non soffrono per l’arsura, ma sono vasti e potenti, come le intemperie che devono sopportare. Lassù, olmi, frassini e faggi raggiungono dimensioni impensabili nel bosco mediterraneo. Paradiso dei grandi alberi, e non solo, è il meraviglioso orto botanico di Przelewice (Pomerania), giardino dalla storia tragica e gloriosa, oggi patrimonio della comunità. Dopo alterne vicissitudini, fu ricostruito e portato a grande splendore negli anni ’30 del secolo passato da Conrad von Borsig, geniale architetto del paesaggio che pagò con la vita l’amore per le sue piante. I soldati sovietici che occuparono la regione nel 1945 avevano poco a cuore il destino degli alberi e lo colpirono a morte il 13 febbraio mentre cercava inerme di opporsi alle loro razzie.
Oltre agli alberi autoctoni, il giardino accoglie alberi da tutto il mondo. Come questo carpino cordato, famiglia betulaceae, originario del Giappone. I frutti assomigliano a quelli del carpino nero, ostrya carpinifolia (vecchio blog 11 giugno 2008, e poi 2 aprile e 5 dicembre 2009), seppure più grossi e lunghi, e le foglie, lanceolate, lucide e percorse da fini nervature, sembrano lontanamente quelle del castagno. Elegante e leggero, per me indimenticabile.