Ho trovato questa fantastica pianticella in un giardino non troppo lontano da casa. Di nuovo, l’ho fotografata attraverso la recinzione, sperando di non attirare troppo l’attenzione. In questo caso non rischiavo granchè, non credo che qualcuno potesse pensare male di una fotografia a un angoletto del giardino, nessuna casa, nessuna persona inquadrata; ma non si sa mai, anche un angoletto del giardino può nascondere qualche segreto… Per me è già grande scoperta questo fiorellino, così singolare, aggraziato, perfetto. Può far pensare al berretto di uno gnomo oppure, come deve aver pensato chi gli dato il nome, delphinium, a un pesce, pardon a un mammifero marino che si muove dondolando nell’acqua. Quanto al nome comune, speronella, mi sembra molto meno poetico,ma gli speroni erano nei tempi andati oggetti importanti. Sperone del cavaliere non è che il primo di una lunga serie di nomi singolari attribuiti a queste piante dalla fantasia popolare; ci sono poi cappuccio, erba cornetta, consolida regia, strafusaria, occhio di pupa e altri ancora. Pregiato nei giardini, ama i luoghi umidi, ombrosi e ventilati. Azzurro brillante, con foglie sottili (non visibili in foto), magari poter raccogliere i semini, sempre di nascosto, senza farsi notare.
Come molte ranunculacee, anche questa pianta, pur essendo nei tempi andati considerata officinale, cioè curativa, contiene sostanze, principalmente alcaloidi, molto velenose che la classificano fra le specie tossiche