E’ molto frequente sulle rive del Baltico, quest’alberello diffuso anche più a sud, nel nostro paese. Lassù sul Baltico raggiunge più facilmente l’altezza massima di 4 o 5 metri, mentre giù da noi rimane arbusto, contorto e appariscente quando si copre delle tenaci bacche, rosso arancio, a grappoli. Sono commestibili, , ottime per conserve. Si legge sarebbe di gusto acidulo, ma io le ho assaggiate e le ho trovate invece piuttosto dolci. La pianta è molto resistente al freddo e deve il suo nome alla forma della foglie, che ricordano quelle dell’olivo, anche se più allungate, e alla presenza di spine rade sui rami. Il nome scientifico ha a che fare con i cavalli, non saprei perchè; ma l’aggettivo specifico si riferisce alla predilizione di questo alberello per l’acqua che ne fa un colonizzatore di terreni umidi, se non addirittura salmastri.