Splendida fioritura del malvone, alcea rosea o malva rosa, nel mio giardino, due colori raffinati e forme perfette, per una pianta robusta ed esuberante, che resiste senza scalfirsi al caldo torrido e inusuale di questo giugno. A volte questa pianta viene chiamata Althaea e tuttora non sono venuta a capo della differenza. Come la malva comune, pianta diffusissima che dà il nome alla famiglia, possiede proprietà officinali e curative di antica tradizione. Tanto che il suo nome, Alcea, deriverebbe dal greco “alké” rimedio. Per altro anche Althaea ha simile significato, in quanto deriva dal greco “ἀλθαία àlthaía”, nome usato da Teofrasto e derivato da “αλθαινω altháino”, io medico, risano, con riferimento appunto alle proprietà medicinali.
Questa pianta si incontra spesso come flora urbana nei piccoli paesi e ai bordi delle strade, come incolto raffinato ed attraente che, non necessitando di particolari cure, riempie di colore i muri della via. Come altea rosata nigra l’ho mostrata nel post del 1 luglio 2008, fotografata per le strade di Triora, bel borgo delle montagne imperiesi.
Spesso coltivata come annuale o biennale, l’ho messa a dimora da una radice acquistata su una bancarella almeno tre anni fa e da allora sopravvive e fiorisce, tenera e generosa.
Nello stesso luogo avevo seminato un’altra malva, fiori più piccoli color lilla scuro, molto seducente, che però è fiorita soltanto per una stagione e poi è scomparsa. La malva selvatica (Malva sylvestris) invece, non mi abbandona mai, spontanea, vitale in ogni anfratto, robusta, perenne, indomabile, sulle massicciate, nei tombini, sul bordo delle aiuole.