Una volta c’era la forbicina comune, canapa acquatica, vero nome Bidens tripartita, una pianticella che ama l’umidità e il fango, appartiene alla famiglia della Asteraceae e ha capolini di fiori tubulosi circondati da una raggiera di brattee fogliacee pelose. Gli acheni (i minuscoli frutti) sono uncinati e si attaccano al pelo degli animali a scopo di facilitarne la diffusione. Da cui il nome italiano di ‘forbicina’ e quello, meno aggraziato, inglese di beggarticks, una specie di zecca dei mendicanti. Anche il nome scientifico si riferisce agli acheni “bidenti”. C’era una volta e c’è ancora, a ben cercare. Ma molto molto più facilmente si incontra lei, l’americana, Bidens frondosa, forbicina peduncolata, che si distingue appunto per le foglie fornite di un lungo picciolo. Importata qualche secolo fa in qualche orto botanico, è velocemente sfuggita alla coltivazione e oggi viene additata come alloctona invasiva in almeno dodici regioni italiane, anche se in Liguria per il momento è solo naturalizzata.
Secondo International Union for Conservation of Nature (IUCN), le alloctone invasive sono “specie aliene al territorio che si stabiliscono in un ecosistema o habitat naturale o seminaturale, diventando un agente di cambiamento e una minaccia per la diversità biologica autoctona”. Bidens frondosa è dunque una pianta pericolosa perché compete con aggressività con la flora indigena, grazie proprio alla formidabile capacità di disseminazione. L’astio profondo dei naturalisti per questa invasiva mi ricorda quello per l’ailanto ed effettivamente la rapacità con cui piante grandi e piccole conquistano il territorio ha qualche cosa di spietato. In realtà la loro colpa è solo di essere spudoratamente vincenti nella lotta per la vita.
Avevo già parlato di questa pianta in un vecchio post (28 ottobre 2009) e allora ero stata molto più gentile nei suoi confronti, tollerante e inclusiva. La vegetazione intorno a noi sta cambiando davvero rapidamente e, nel bene e nel male, è possibile che in poche decine di anni tutta la flora che ci circonda, per lo meno nelle zone più antropizzate, ci si presenti completamente mutata. Credo che se le nuove piante si integrassero in modo armonico nell’ambiente, sarebbe più facile accettarle; tuttavia quello che accade è un’occupazione rovinosa del suolo che finisce per impoverire la natura e rattristarla.
Ho incontrato di recente, sul bordo della strada, una nuova forbicina diversa da quelle che conoscevo. Credo che si tratti di Bidens subalternans, sudamericana. Non è ancora classificata come alloctona invasiva in Liguria, ma già naturalizzata e comincio a vederla dappertutto. Il nome specifico le viene dalla foglie, quasi alterne, ma come tutte le sue parenti, autoctone e alloctone, i frutti, denominati cipsele, presentano all’apice un coppia di reste uncinate, che costituiscono dei formidabili appigli per la disseminazione. Insomma, ecco un’altra, nuova forbicina alla riscossa.
Ciao,questa piantina nella sua semplicità anche un po invadente la trovo bellissima!