Il suo nome, Biscutella, deriva dalla curiosa forma dei suoi frutti, siliquette rotonde, piatte, accoppiate come due piccoli scudi (latino bis, due e scutellum, piccolo scudo).
Se l’etimologia è lampante, non si può fare a meno di ricordarsene come ‘la pianta con i semi a forma di biscottino’, e non si dimentica più.
E’ una timida brassicacea gialla che cresce sui pendii montani, da cui il nome comune di biscutella montanina. Anche se la pianta è esile e modesta, il giallo limpido dei suoi fiori non passa inosservato, neppure in un pomeriggio ventoso ed umido, fiaccato infine da una sonora grandinata. Così l’ho incontrata nella foto a sinistra nella zona dei Piani di Praglia (Genova) in questa scombinata primavera.
Sempre nella stessa zona, qualche anno fa in maggio, avevo riconosciuto i lucidi biscottini che appaiono nella foto sulla destra.
Questa pianta non ha proprietà particolari, ma come molte della sua famiglia è commestibile e si racconta che in Trentino i pastorelli ne mangiassero i fiorellini(1).
(1)Pedrotti G. & Bertoldi V. Nomi dialettali delle piante indigene del Trentino e della Ladinia dolomitica: presi in esame dal punto di vista della botanica, della linguistica e del folclore. Ed. Monauni – Trento, 1930