Camedrio scorodonia
Ecco un’altra lamiacea che mi ha fatto notevolmente pensare, da molti anni poi. Però come dicevo qualche giorno fa le lamiacee non sono di difficile identificazione. La foto della pianta intera risale a due anni fa ed è stata scattata a Pratorondanino, nelle vicinanze del giardino botanico in luglio. I fiori sono ancora acerbi, anche se il loro candore luminoso crea già seri problemi all’esposizione della fotografia. La pianta si chiama volgarmente camedrio scorodonia, nome che ne indica la somiglianza con il camedrio comune, anche se, a differenza di questo, non contiene componenti tossici. Viceversa è officinale, indicata come tonico digestivo. E’ anche debolmente aromatica, tanto da meritare l’appellativo ‘scorodonia’ che significa qualche cosa come aglina, cioè all’aroma di aglio. L’ho strofinata a lungo per capire se avesse qualche cosa a che fare con mente, calaminte e nepete, ma non ho sentito nessun odore, neppure quello dell’aglio. Decisamente il mio olfatto non è molto acuto, quindi non mi stupisco.
Il particolare del fiore qui sotto appartiene a un’esemplare quasi sfiorito, ma non per questo meno abbagliante, incontrato ancora una volta vicino al lago delle Lame. Ma è un caso che si tratti ancora di una ‘lamiacea’ ;-). Una volta si chiamavano labiate, per via dei loro fiori a labbra, oggi si preferisce denominare le famiglie dal componente più rappresentativo, il lamium appunto.