Assenzio, un’artemisia come tante

Assenzio

Artemisia absinthium

L’assenzio selvatico (Artemisia absinthium) è una pianta dalle innumerevoli virtù officinali. Anche se il nome richiama soprattutto quello del liquore, stupefacente bevanda, la fata verde dei poeti maledetti, l’assenzio è prima di tutto una pianta medicamentosa. Il nome dialettale in genovese è mêgo, che significa medico, oppure magiô, cioè mago, guaritore. Non c’è nulla che l’assenzio non curi, dai calcoli biliari alle contusioni, dai vermi ai reumatismi, l’inappetenza e la stitichezza, l’ipertensione e la febbre. Naturalmente occorre sapere come e quanto utilizzarne. Per l’ipertensione un infuso di foglie molto diluito o decotto di foglie e fiori, per contrastare il senso di vomito decotto per 5 minuti nella dose di un bicchiere al mattino e uno la sera, contro le febbri malariche, occorre un decotto nel vino, da assumere filtrato. Perchè l’assenzio contiene tujone, sostanza tossica, ad azione epilettogenica, che per uso prolungato provoca degenerazione irreversibile delle cellule cerebrali. Dottor Jeckill e mister Hyde, il medico guaritore si trasforma in avvelenatore. Ma questo, che piaccia o no, è principio basilare di tutta la fitoterapia, e anche della farmacologia intera.

Artemisia verlotiorum

Artemisia verlotiorum

L’assenzio non è che una delle tante artemisie che popolano i prati. La più comune è Artemisia vulgaris, usata per alleviare i dolori del parto, ma anche come abortivo. L’artemisia comune è simile come una goccia d’acqua a un’altra artemisia, esotica invasiva, Artemisia verlotiorum, nome che gli assegnò il botanico Lamotte per ricordare i due fratelli Verlot, botanici di Grenoble, che l’avevano studiata. Questo tipo di artemisia si è prepotentemente insediata nei campi e ai margini delle strade dove prima cresceva la A.vulgaris,ma nel mese di agosto si può facilmente distinguere perchè non porta ancora i fiori, che sono già abbondanti sulla A.vulgaris. Le foglie delle due specie sono leggermente diverse e la neofita è meno aromatica. Essendo una delle ultime arrivate, non se ne conoscono utilizzi curativi, ma soltanto come arotimatizzante di liquori.

Delle varie artemisie ho già parlato in precedenza, 27 luglio 2008
Artemisia campestris
Artemisia canforata

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