Erba stregona, stregona gialla, si chiama anche erba della paura. Non perchè faccia paura, anzi. In Toscana, da dove le viene il nome, si dice veniva masticata per far passare lo spavento. Quindi dovrebbe essere detta piuttosto ‘erba del coraggio’.
Serve anche per guarire dai postumi della tremarella. Nell’alta Val di Vara (siamo al confine fra Liguria e Toscana), l’etnobotanica racconta dell’uso del decotto di questa pianta per lavare la persona che ha subito uno spavento: se l’acqua rimane limpida, significa che la paura è passata, viceversa se rimane torbida e viscosa. Allora le abluzioni devono proseguire fino a quando l’acqua ritorni perfettamente chiara.
E non solo, mescolata alla sommità della pianta di elicriso (5 agosto 2008), si prepara una pomata usando come eccipiente la sugna. Con questo unguento si strofina la fronte per calmare l’ansia e l’agitazione.
L’erba stregona è molto affine alla betonica (stachys officinalis, 4 agosto 2008), con la quale condivide il nome stachys che significa spiga. Ma la betonica è pianta officinale e alimurgica, la stregona invece è un’erba magica.
Fotografata sulla sella sopra Bavari (Genova), fra orchidee selvatiche e caprette voraci.
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