Hoya carnosa è entrata in casa mia in sordina, quasi per caso. Un’amica me ne ha regalato una piccola fronda, promettendomi fiori strabilianti. E’ successo sei anni fa, sei lunghi anni di attesa. La piccola fronda attecchisce subito, sviluppa nuove foglie, cresce, si allunga, i suoi fusti volubili cercano ovunque appigli verso il cielo. Le foglie, scure e coriacee, si colorano di verde, marrone, nero. Macchie bianche. Cresce, ma non sta bene. E soprattutto non fiorisce. Io sposto, rinvaso, bagno, spruzzo, concimo, divido. Ora sono tre piante, sempre più folte, sempre più protese. Ma niente fiori. Quasi quasi ho rinunciato a vederli, persino ad immaginarli, anche se ormai li conosco bene da tutte le illustrazioni scovate in giro, fra libri e web. Staranno meglio fuori o nella serra? Avranno abbastanza umidità? O troppa? Meglio sostenerli con decisione o lasciarli liberi di vagare alla ricerca dell’appiglio che più li aggrada? Una quarta pianta viene sacrificata a un esperimento di permanenza all’esterno in condizioni non proprio ottimali. Alla fine le altre tre se ne stanno tranquille tranquille, al riparo dei vetri, in luce costante, ma non diretta, annaffiature regolari, ma non eccessive, vasi medi. Rigogliose, ma sterili.
Finchè un giorno di questo giugno, così tiepido ed umido, quasi leggero, in cui il giardino e la serra esplodono di vitalità, sorprendo questi mazzetti rosa appoggiati con noncuranza alle lunghe fronde sinuose e ricadenti. Non uno, ma tanti, lungo le propaggini, alle ascelle, sotto le solide foglie. Piccoli mazzetti crescono e si aprono in stelle bianche, con nel centro un punto rosso, veramente come modellati con la cera o creati con la porcellana.
E’ proprio una pianta esotica, essendo originaria di una zona del mondo fra Asia meridionale e Oceania. In passato inserita nelle Asclepiadaceae, è oggi classificata nella famiglia delle Apocinaceae, insieme ad altri fiori affascinanti, come la plumeria, l’oleandro, la carissa e la più domestica pervinca (13 marzo 2009). Adesso che la fioritura è cominciata, dovrebbe continuare sicura e generosa per tutta l’estate.