Che bello questo orniello, tutto coperto di fiori bianchi, mentre si eleva spavaldo sul muraglione di corso Europa, dal lato opposto della strada rispetto al platano di qualche giorno fa (cliccate sulla fotografia per vederla in formato intero in un’altra scheda). L’orniello è un albero coraggioso e quando disperde i semi, grazie alle piccole samare alate rosso brune, non guarda in faccia nessuno e germoglia dappertutto, anche sui muri di città. La sua stagione è naturalmente la primavera, quando si copre di fiori bianchi e teneramente profumati grazie ai quali ha meritato l’appellativo di frassino fiorito. Ma anche d’autunno riesce a inventare colori interessanti (vedi 29 dicembre 2008 e 23 novembre 2009)
Tuttavia è un albero assai misconosciuto. Mi capita di nominarlo, di parlare della sua fioritura, e ricevere in risposta occhiate perplesse, come se avessi nominato qualche pianta esotica, oppure sentirmi rispondere che non ne hanno mai sentito parlare. Come scrivevo già il 5 maggio 2008, mentre dire che i ciliegi o i peschi sono fioriti colpisce la sensibilità di molta gente, dire che sono fioriti gli ornielli lascia indifferenti quasi tutti. Ed è un peccato perchè di questa meravigliosa fioritura si può godere non soltanto nei boschi, ma anche, incredibilmente, nel bel mezzo della città, persino lungo le strade più polverose e trafficate. L’orniello è un piccolo frassino, raramente arriva a 20 metri di altezza, mentre i suoi fratelli maggiori sono molto più alti, come il frassino comune, Fraxinus excelsior, che può raggiungere i 40 metri. Anche le foglie dell’orniello sono più piccole, composte al massimo di 9 foglioline, più corte e ovali di quelle del frassino comune, che arrivano fino a 15. Ci sono altre differenze botaniche per riconoscerlo, ma quello che importa a noi è che l’orniello è di gran lunga il frassino più diffuso dalle nostre parti. Si propaga con voluttà, germoglia avido, cresce velocemente, si accontenta di terreni poveri (e che c’è di più povero per un albero del muraglione di un’arteria cittadina?), non lo trovo però classificato come specie invasiva, al pari di ailanto (25 agosto 2008) e robinia (24 aprile 2009) per intenderci, probabilmente perchè naturalizzato da molto più tempo. Specie autoctona, non immigrante, tanto da passare, quasi, inosservato.
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