Strano temperamento, l’ippocastano. Portamento altero, foglie generose, fiori spettacolari e dolcissimi, frutti lucidi e decorativi, ma velenosi. E’ un albero mediterraneo, ma in Italia, dove fu introdotto nel 1557 ‘non mostra tendenza a naturalizzarsi’. Rimane specie ornamentale, da giardini e palazzi, da parchi, corti e città. Non da boscaglia. Ma quando la primavera lo adorna di piramidi bianche (viste da vicino i petali sono macchiati di rosso e giallo, i lunghi stami si slanciano oltre i petali arquati e sporgenti), non sembra più lo stesso gigante, ma una ragazzina tutta decorata con trine e merletti.
Qui ero ancora a villa Lante di Bagnaia, gli ippocastani più giovani sbucavano fra lecci e platani secolari, senza passare inosservati. Il mio obbiettivo tele ha fatto una discreta prova. Così la foto si è meritata un posto nel blog anche se l’ippocastano l’avevo già fatto vedere l’anno scorso (vecchio blog 19 aprile 2009, e nei colori autunnali 10 dicembre 2008).
[…] in tutto e per tutto al suo fratello più massiccio, l’ippocastano, soltanto è un cespuglio, una siepe di candelabri […]
[…] a cui appartengono innanzitutto gli ippocastani (19 aprile 2009, ma vedi anche 10 dicembre 2008, 19 maggio e 8 agosto 2010) e, secondo certe classificazioni, persino gli aceri. Ma i frassini (11 aprile […]
[…] e presto l’albero si mostrerà in tutta la sua prestanza, offrendoci i suoi spettacolari fiori a pannocchia. Altre immagini dell’ippocastano, albero comunissimo nei viali urbani: le foglie […]
[…] per le descrizioni, altri link sui miei blog 19 aprile 2009 10 dicembre 2008 19 maggio 2010 […]