Piazza Roma, Chiavari

piazza RomaJacaranda mimosifolia

Jacaranda mimosifolia

Una delle più grandi piazze di Chiavari, cittadina del Levante ligure, in giugno si colora di Sicilia, perché la vegetazione di cui si è ornata sembra competere con quella delle più lussureggianti strade di Palermo. Piazza Roma è ampia, di forma rettangolare, bordata di edifici con larghi portici e di vaste aiuole alberate. Brilla l’azzurro violetto della Jacaranda mimosifolia, una bignoniacea  subtropicale che non è così facile incontrare in Liguria. Gli alberi sono ancora piccoli a confronto con i loro fratelli del Sud, ma il colore è ancora più affascinante.

piazza RomaBrachychiton acerifolius

Brachychiton acerifolius

Poi basta attraversare la piazza con un po’ di attenzione per accorgersi che la Jacaranda non è che una delle bellezze in mostra.

Snello e rosseggiante, Brachychiton acerifolius una malvacea di origine australiana, ha larghe foglie palmate verde brillanti e fiori di un colore così intenso che gli hanno meritato il nome di albero fiamma. Una fiammata è la sua fioritura di giugno in una bella giornata di sole dello scorso anno. Quest’anno il sole si fa desiderare, ma non dubito che il Brachychiton  già sfoggi con orgoglio i suoi fiori purpurei.

Ginkgo biloba

Ginkgo biloba

Ecco una vecchia conoscenza, il Ginkgo biloba,  albero immortale e fossile vivente, protagonista di molte leggende. Si dice per esempio che fosse reputato estinto,  per poi ricomparire quasi miracolosamente per opera di monaci buddisti. Effettivamente sembra che questa pianta abbia una grande capacità di risorgere da morte apparente, come è capitato ad alcuni di esemplari dopo l’esplosione atomica di Hiroshima, ma anche all’albero dell’orto botanico di Lucca più semplicemente colpito da un fulmine, una storia che ho già raccontato.

piazza RomaGinkgo biloba

Ginkgo biloba

Gli alberi di Gingko di piazza Roma sono imponenti, nobili di portamento e dal dolce fogliame, attraente anche nella stagione verde e certamente ammaliante quando le sue foglie bilobate diventeranno vivido giallo.

Cycas revoluta

Cycas revoluta
Jacaranda mimosifolia

Fra i complementi di arredo di una piazza così elegante non potevano mancare alcune massicce cycas, piante amatissime o talvolta odiate, a seconda dei gusti. Le cycas sono oggi più diffuse di qualche tempo fa perché recentemente, e in modo apparentemente inaspettato, gli esemplari maschili, un tempo piuttosto rari e indispensabili alla moltiplicazione, hanno cominciato a comparire sempre più numerosi, fecondando abbondantemente le femmine e rendendo queste piante più comuni e assai meno pregiate(1).

Schinus_molle

Schinus molle

Varie altre essenze completano il corredo, come l’elegante Schinus molle, il cosiddetto pepe rosa. Questa specie di Schinus è comune nei nostri giardini e le sue bacche, dapprima verdi poi sempre più viranti al rosso quando maturano, hanno un aroma affine a quello del pepe nero (che è una pianta assai diversa). La famiglia è quella delle Anacardiaceae, come il pistacchio, lentisco e terebinto. E come il pepe rosa brasiliano, un altro Schinus, ma non proprio comune, neppure a Chiavari.

(1) Agostino Muratori  – Collezione di spine Bompiani 2021, pag. 114

Scarpata ferroviaria

” … quasi triste come i fiori e l’erba di scarpata ferroviaria”

Scarpata ferroviaria

Trigonella officinalis
Papaver rhoeas

In primavera accade che persino le scarpate ferroviarie non siano affatto tristi, ma coperte di sfavillanti colori. Qui siamo a Chiavari, non lontano dalla foce del fiume Entella, fra la strada statale Aurelia e i binari. Mi corre incontro una distesa di erbe e fiori, fra i quali all’inizio riconosco gli steli glabri di equiseto immaturo, le spighe invadenti dell’avena selvatica (Avena fatua) e di qualche forasacco rossiccio che non riesco a identificare.
Nel bel mezzo dell’erba alta, che presto diventerà sterpaglia, si alzano i cespi di meliloto giallo, Melilotus officinalis, recentemente rinominata Trigonella officinalis, pianta dalle accreditate virtù medicinali. Come suggerisce il nome originale, si tratta di una pianta mellifera e, come molte fabaceae, ottima foraggera. Utilizzata tradizionalmente come antiinfiammatorio, diuretico e sedativo, la pianta contiene cumarina, che le conferisce un odore tipico, ma la rende anche leggermente tossica e quindi deve essere somministrata con cautela perché può causare nausea e mal di testa. L’uso esterno invece non ho controindicazioni e l’estratto della pianta è utile per contrastare l’invecchiamento della pelle(1).
Sul limitare della ferrovia, il meliloto si sbraccia aperto e felice, con il suo pallido giallo, sovrastando il prorompente scarlatto dei papaveri.

Scarpata ferroviaria

Papaver rhoes
Echium vulgare

I papaveri sono dappertutto. Ma anche l’azzurro vuole la sua parte, l’azzurro cupo, quasi violaceo, dell’erba viperina (Echium vulgare). Il nome di questa pianta deriverebbe dalla forma del fiore, triangolare come la testa della vipera e per conseguenza la leggenda tramanda che essa contenga un antidoto al veleno della pericolosa serpe. Certamente è specie alimentare e officinale, anche se come al solito non sarebbe una buona idea raccoglierla in un territorio così urbanizzato.
E’ difficile immaginare una scarpata ferroviaria più colorata, ma non c’è da sorprendersi, perché questo miracolo si chiama primavera. Fra un mese o poco più, fra queste pietre e questo cemento rimarrà forse soltanto qualche ciuffo scomposto di erba secca e la scarpata tornerà alla tristezza che ci ha cantato il poeta. La sua sorte non è diversa da quella di qualsiasi giardino, bisogna goderla adesso, non lasciarsela sfuggire, anche se è soltanto un lurido bordo di strada.

(1) Pastorino G et al. (2017). Biological activities of the legume crops Melilotus officinalis and Lespedeza capitata for skin care and pharmaceutical applications. ICP, 96:158-164