La stellaria è una piccola erbetta infestante, un’assoluta, imbattibile protagonista delle avventizie cittadine. Appartiene alla nobilissima famiglia della Caryophyllaceae, la famiglia dei garofani, o fiori degli dei, e delle sileni, altre colonizzatrici instancabili e attraenti di bordi stradali e aiuole. Questa piccola parente povera è anche molto precoce, e apre i suoi timidi fiorellini bianchi, si direbbe insignificanti, già dal mese di febbraio, incurante anche dei geli residui. Non è davvero una rarità, ma con fiori così microscopici, petali così sottili, passa quasi inosservata.
Combattuta come tutte le malerbe, non è però pianta trascurabile, perchè le sue foglie umide e grassocce sono note da secoli agli erboristi campestri antichi e moderni per varie virtù alimurgiche e officinali(1). Inoltre pare che sia particolarmente gradita ai volatili da cortile e viene detta ‘occhio di gallina’ proprio perchè considerata un buon cibo per il pollame(2), addirittura da incrementare la produzione di uova.
Oltre che nel mio giardino, in mezzo alle immarcescibili foglie di Magnolia grandiflora, eccola lungo il muro della prima casa cantoniera della strada statale 45, che collega Genova a Piacenza. Le prime antiche case cantoniere della statale sono ancora dentro la città, ma si fanno notare, lungo il torrente Bisagno, per il loro aspetto bizzarro, quasi uscite dal plastico di un trenino.
(1)Fukalova et al. Five undervalued edible species inherent to autumn-winter season: nutritional composition, bioactive constituents and volatiles profile. PeerJ. 2021 9:e12488.
(2)De Feo et al. Traditional phytotherapy in the Peninsula Sorrentina, Campania, southern Italy. J Ethnopharmacol. 1992 36(2):113-25.