Hosta

hosta fortunei
Le Hosta hanno foglie ampie ed appariscenti. Anche i fiori sono attraenti e raffinati, ma talvolta le piante vengono coltivate solo per le foglie. Ricordo che una volta chiesi a un’amica che abitava in campagna di che colore fioriva la sua hosta e mi rispose stupita di non averne mai visto i fiori, ma di averla sempre conosciuta da sua madre come ‘foglie’. Questa nuova inquilina del mio giardino è un esperimento. Non se fiorirà, e per ora non me ne curo. Non sono così risentita come per le peonie, già mi rallegro che cresca rigogliosa. Dicono che queste piante preferiscano la mezz’ombra e comunque credo che le affiancherò qualche compagna per creare un piccolo angolo di ‘foglie’. Aspettando, se arriveranno, i fiori …

Come ho avuto e avrò ancora occasione di far notare, le hosta venivano classificate nelle liliaceae, ma oggi sono inserite nelle asparagaceae dalla nuova classificazione APGIII. Per evitare confusioni manterrò un poco entrambe le classificazioni.

Giacinto

Hyacinthus orientalis

Hyacinthus orientalis

Saluto la primavera con questo fiore, splendido, ma vagamente perverso, perchè velenoso. Pianta di origine asiatica, il suo nome ha origine mitologiche. Giacinto era un giovane spartano molto caro ad Apollo (Febo per i greci) con il quale il dio si intratteneva negli esercizi ginnici. Sennonchè un giorno Apollo, nel lanciare il disco, lo colpì involontariamente e lo uccise. Per perpetuarne il ricordo, Apollo dal suo sangue fece nascere un fiore. Giacinto significa in greco ‘fiore rosso’, perchè del colore del sangue da cui è stato generato; ma in realtà i giacinti sono di svariati colori, anche azzurri, violetti o bianchi.
Fioritura precocissima, in Italia il giacinto è comune nei giardini, e esiste allo stato spontaneo in sporadici casi di piante sfuggite alla coltivazione e inselvatichite. Queste piante sono in generale più esili, con fiori più sparsi e spighe meno compate di quelli che si trovano dai fiorai.
In questo prato, a San Matteo della Decima (comune di San Giovanni in Persiceto, provincia di Bologna), in pianura padana, il giacinto è stato certamente piantato a scopo ornamentale, ma alcuni esemplari più piccoli erano presenti sparsi nei prati vicini, piccoli figli un po’ temerari e forse destinati a perdersi velocemente. Si riconosce facilmente per i fiorellini di forma tubolare con apertura a stella, dall’intenso profumo.

Lilioasfodelo

Anthericum liliago

… o giglio di San Bernardo

La primavera è la stagione dei gigli e ogni santo ne ha uno. Poco male se secondo le classificazioni più o meno recenti non sono tutti gigli propriamente detti. Così se il giglio di San Giovanni è proprio un Lilium vero, il giglio di sant’Antonio (vedi 3 agosto 2009 nel vecchio blog) è un’amarillide e appartiene correttamente alla famiglia delle Amaryllidaceae. Anche questo lilioasfodelo, detto anche giglio di San Bernardo, non è un giglio Lilium, ma appartiene al genere Anthericum, recentemente attribuito alla nuova piccola famiglia delle Anthericaceae. Leggo però nelle belle pagine del Dipartimento di Botanica dell’Università di Catania che “le liliaceae sono una grande famiglia … che oggi si tende a separare in numerose piccole famiglie, ma … il criterio sistematico più antico fornisce un’utile visione d’insieme del gruppo”. Per farla breve, senza urtare la sensibilità di nessuno, attribuirò questo giglio alle Liliaceae, come l’asfodelo (vecchio blog, 6 aprile 2010; famiglia moderna delle Asphodelaceae) e i vari agli (vecchio blog 2 maggio 2008, 12 marzo 2009 e 1 maggio 2010; recentemente raggruppati nelle Alliaceae)(1).
I fiori di questa pianta, candidi e sottili, sono disposti in racemi, sorta di pannocchie, e non si aprono mai tutti insieme; così sulla stessa infiorescenza convivono boccioli molto immaturi, corolle spalancate, con stami diritti e il lungo stilo arcuato, e corolle sfatte, ove già occhieggiano le capsule verdi dei frutti. Se ne incontrano numerosi nei sentieri di mezza collina durante la loro luminosa, breve stagione, prediligendo la roccia silicea a quella calcarea. Dato che io non so quasi nulla di rocce, sono i fiori che mi parlano del loro substrato, e non viceversa. A poco a poco da loro imparerò qualcosa anch’io.

(1) Molte delle piccole famiglie in cui erano inizialmente state divise le Liliaceae sono più recentemente e correttamente state inserite nella famiglia delle Asparagaceae.