Forse un giorno imparerò a riconoscerle tutte, o quasi tutte. Queste pianticelle della famiglia delle composite, oggi chiamata asteraceae, che sfoggiano fiori gialli come il sole e modesti come la poca terra in cui sistemano le radici. Capolini lucenti, più o meno fitti, singoli o su steli ramificati, o ancora in infiorescenze a corimbo. La pianta di oggi si chiama lapsana e in italiano ha molti nomi comuni. Per evitare confusioni con altre della stessa razza, la chiamerò lassana, e il nome è solo suo. Altrove potrà essere chiamata cavoletto selvatico, grespignolo, erba delle mammelle. Altri nomi ancora, che non la identificano perchè molte altre piante vengono volgarmente soprannominate così. Destino comune per le erbette commestibili, utilizzate nelle misticanze, nelle torte di verdura, nelle minestre antiche. Amarognola, ma salutare, emolliente e depurativa, da cui il nome lassana, soprattutto per le turgide mammelle delle puerpere, da cui il nome erba delle mammelle.
I fiori dei capolini sono tutti ligulati, cioè provvisti di una specie di lungo petalo (come sono i fiori più esterni delle margherite). Le foglie più basse del fusto hanno forma lirata, con un largo lobo terminale. Caratteristica che aiuta un poco a riconoscerla nell’universo affollato delle piccole margherite gialle.
Lassana
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