Durante una passeggiata sulla strada di casa, scopro questo cespuglio, alto e robusto, con rami lunghi esili e spinosi, su cui spiccano avanzi di fiori, brattee di aspetto cartaceo. In mezzo alle brattee, sono incollati i frutti, oblunghi, di forma poliedrica. La sorpresa iniziale lascia il posto a una sensazione di averla già incontrata, magari con tutt’altro, ben più sgargiante, vestito. E’ vero, l’inverno l’ha denudata, ma questo cespuglio spoglio non è altro che una bouganvillea, pianta eterea e sfarzosa che d’estate riempie di colore i muri più assolati. Poco importa che l’inverno sia, forse, già finito. Per la bouganvillea la stagione è ancora troppo indietro per cominciare a pensare alla rinascita. Non occorre neppure ricordare lo splendore della sua fioritura per riconoscere le brattee sfiorite (19 agosto 2008). Per quanto riguarda la specie, non credo che si tratti di B.spectabilis, che il sito Acta Plantarum riporta come naturalizzata. Questa pianta cresce in un giardino e mi sembra piuttostoquelle B.glabra, come classificata nei post precedenti.
Poco importa anche che le informazioni su questa, comunissima e conosciutissima, pianta esotica, anche se orai naturalizzata, siano un po’ contradittorie. ‘Si riproduce solo per talea e non fa semi’ … ‘I semi della bouganville sono racchiusi in baccelli e a maturazione sono tondeggianti dal colore nero con superficie rugosa” … ‘Il frutto della bouganvillea è un piccolo achenio a cinque lobi’. Forse il piccolo achenio contiene veramente semi neri e rugosi, simili a quelli di un’altra esotica invasiva della stessa famiglia, la bella di notte (18 settembre 2009). I semi della bella di notte germinano con estrema facilità, rendendola una specie particolarmente invasiva. Viceversa, è incerta la possibilità di propagare la bouganvillea partendo dal seme, anche se tentare non nuoce mai.
Quello che mi ha più sorpreso non sono stati i frutti, inusuali ma prevedibili, bensì il portamento arboreo, l’aspetto ramificato, ma diritto. Sempre l’avevo immaginata pianta avventizia, incapace di sostenersi con le proprie gambe. Invece non è così. Mai sottovalutare le capacità delle piante.