Caprette e orchidee

caprette al pascolo

 

Pascolano docili e impavide sul pendio, nell’erba novella, verde e tenera come piace a loro. Durante la scorsa estate il fuoco è arrivato anche qui e ha divorato le ginestre (spartium junceum, vedi 27 maggio 2008), delle quali non restano che i rami secchi e neri. Manca un po’ di giallo a questa primavera, anche se voglio sperare che le ginestre torneranno.
anacamptis pyramidalis

 

 

 

 

 

 

 

 

L’erba tuttavia è impreziosita da fiori sorprendenti e diversi, come questa orchidea piramidale (anacamptis pyramidalis), all’inizio della fioritura. Ho già detto quanto le orchidee siano fiori speciali, la loro morfologia è complessa e difficile da descrivere, tanto che per loro sono state coniate complesse terminologie (vedi per esempio qui). Il nome di questo genere, anacamptis, spesso intersecato e sovrapposto al più tradizionale genere orchis, deriva dal greco “ripiegarsi”, ma poichè tutto in questo complicato fiore un po’ si ripiega, non è chiaro a che cosa sia riferito. Il nome della specie richiama la forma dell’infiorescenza, qui inequivocabilmente conica, o piramidale.

Giglio caprino

Orchis morio
Non esistono orchidee banali. Tutte le orchidee spontanee sul nostro territorio sono soggette a protezione totale e non devono per nessuna ragione essere recise o asportate, quasi neppure toccate. Le orchidee sono piante magiche. La loro bellezza sta nella loro complessità e anche nell’eterea durata della loro fioritura, quindici giorni, un mese o poco più. Quest’orchidea, diffusa e comune quasi ovunque in Italia, è multiforme e si esprime in molte tonalità. Esiste rosa intenso e viola, ma anche bianca, sempre con sepali laterali dalle venature verdi piuttosto marcate. Le foglie basali sono lanceolate, prive di macchie ( a differenza di dactylorhiza maculata fuchsii, vedi vecchio blog 9 giugno 2008 ) e alcune foglie più piccole avvolgono lo stelo. Si chiama anche orchide minore, o testicolo di cane. Il nome orchidea come è noto deriva dalla parola greca orchis che significa testicolo. Non bisognerebbe mai sradicare un’orchidea, ma questa qui sotto l’ho incontrata così, u n po’ fuori dalla terra, ed è proprio vero: le radici sono a forma di testicolo
Orchis morio

Fotografata in un prato del parco di villa Lante di Bagnaia (Viterbo), maggio 2010