Dafne fior di stecco

daphne mezereum
La foto è scadente, ma la pianta interessante. Il suo nome specifico, mezereum, deriva dall’arabo ‘mazdaryoun’ e significa qualche cosa fra medicinale e mortale, carattere peraltro comune a tutte le dafne. Fiori del sottobosco, abbastanza precoci da sbocciare prima che il fogliame degli alberi sia spesso, questa pianta si chiama volgarmente fior di stecco perchè i fiori si aprono prima che spuntino le foglie. Di agosto rimangono soltanto le bacche, rosse e lucide, il cui aspetto invitante potrebbe ricordare qualche frutto commestibile del bosco, mentre anche a dosi minime sono in grado di provocare la morte. Il nome deriva dalla figura mitologica di Dafne, sorella del dio fluviale Peneo, una Naiade, cioè una ninfa abitatrice dei ruscelli montani, di cui si invaghì con trasporto il dio Apollo. Ma la ninfa resitette alle sue profferte amorose e preferì farsi trasformare in lauro, identificato nell’alloro (Laurus nobilis e 15 dicembre 2009) oppure da alcuni nel pungitopo (Ruscus aculeatus, 1 dicembre 2008). Il nome dafne rimase a questa pianta le cui foglie assomigliano a quelle dell’alloro.

Fotografata nei pressi del lago Santo (Modena), Appennino tosco-emiliano, agosto 2005.

vedi anche dafne laurella, Daphne laureola, 15 febbraio 2010
dafne odorosa, Daphne cneorum

Dafne odorosa

dafne cneorum
Il nome ‘dafne’ significa alloro in greco perché queste piante hanno foglie che ricordano quelle dell’alloro. Almeno quelle più grandi, come la dafne laureola (Daphne laureola), doppiamente alloro, di cui ho parlato quest’inverno (15 febbraio 2010), quando inaspettatamente ho incontrato i suoi fiorellini in mezzo al bosco ancora in letargo. Dafne odorosa, profumata, sempreverde, velenosa come molte sue simili, ha foglie più piccole, alterne su steli flessibili e tomentosi, semilegnosi alla base. I fiori rosa acceso, quattro petali appuntiti, sono riuniti in infiorescenze a fascetto di 6 – 12 elementi.

Appartiene a una strana famiglia, le tymelaeaceae e non è pianta comune, anche se è frequente sulle alture della provincia di Genova (qui siamo a Pratorondanino, fra Masone e Praglia), mostrando una certa preferenza, ma non tassativa, per le rocce serpentine.  Quest’esemplare, isolato, un po’ sbrindellato, un po’ sperso, vicino alla fine della fioritura, non assomiglia molto alle immagini di dafne odorosa, la bella pianta crudele, che trovo sui libri o in rete. Ma si faceva notare, in mezzo al campo, non lontano dalle viole di Bertoloni e da qualche cefalantèra, o elleborina bianca (10 maggio 2009).

Daphne cneorum

Daphne cneorum
Piani di Praglia

Ancora lei, sempre nella zona, sui magnifici prati dei Piani di Praglia, fiorisce sul substrato calcareo, splendida nelle sue piccole forme.