Amelanchier

amelanchier canadensis
Quest’alberello della famiglia delle rosaceae è di origine americana, anche se molti suoi parenti stretti (stesso genere) crescono spontanei anche in Europa. E’ molto rustico, cioè sopporta bene intemperie e alti e bassi del clima. I suoi piccoli frutti maturano in estate e sono commestibili.

Cedro dell’Atlante

cedrus atlantica Glauca
E’ un albero di montagna, questo bellissimo cedro dalle foglie cinereo argentee e dal portamento regale. In natura cresce soltanto sui monti dell’Atlante, una catena del Nord Africa che separa la costa mediterranea dal deserto del Sahara. Ma a causa della sua bellezza e maestà è assai ricercato come pianta ornamentale nei vasti giardini freschi. Molto simile al cedro del Libano, se ne distingue per alcuni caratteri, fra cui particolari della forma dei coni e il portamento. Nelle piante mature, il cedro dell’Atlante ha la sommità sempre conica, mentre quello del Libano si presenta a palchi piatti fino alla cima. Questa varietà, detta ‘glauca, ha foglie grigio-blu brillanti.
Fotografato ancora nel parco Burcina di Biella.

Fragole vere e false

fragaria vescaDella fragola ‘vera’ (fragaria vesca) non c’è molto da dire. E’ una delle piantine più conosciute, generosa, facile da coltivare, si propaga con esuberanza e un po’ di invadenza. Inconfondibile fra primavera ed estate quando si carica dei suoi minuti, dolcissimi frutti.
Come sempre accade, se l’originale è una, le imitazioni sono tante, come la fragola verde (fragaria viridis) o la ‘fragola ‘matta’, potentilla micrantha (23 aprile 2009).
duchesnea indica Tutte appartengono alla famiglia delle rosacee, come questa falsa fragola, un po’ più esotica delle altre, ma ancora più somigliante alla vera. Tanto che per vario tempo era stata inserita nel genere fragaria, e poi in quello tutto suo di duchesnea, in onore del botanico Duchesse. Recentemente è stata assegnata invece al succitato genere potentilla e quindi il suo nome aggiornato è potentilla indica.
L’ho vista per la prima volta l’estate scorsa nel ricco nel giardino botanico di Przelewice in Pomerania (Polonia, ahimè il sito è solo in polacco e tedesco). E l’ho ritrovata al parco Burcina, a Pollone di Biella,una settimana fa. I frutti sono davvero copie conformi delle fragole commestibili (anche se non credo che siano molto gustose). I fiori invece si distiguono per il colore giallo acceso, diverso dal bianco candido dei fiori delle fragole, una differenza che, per noi profani, è semplice ed importante.Come dice il nome, questa falsa fragola è di origine asiatica, ma è in rapida espansione in tutta Europa e anche in Italia, e non soltanto nei parchi.

Anemone coronaria

anemone coronaria
Un classico anemone da giardino che cresce da piccoli bulbi, spalancando a primavera i larghi fiori dal colore intenso e dalle forme eleganti.
Forse non mi dà la stessa emozione degli anemoni selvatici, gli anemoni bianchi (9 aprile 2009) che colorano il sottobosco prima che gli alberi mettano le foglie, o gli anemoni stellati (26 marzo 2009), straordinaria fioritura nelle radure di fine inverno. E’ comunque una magica sorpresa che sia nato da bulbi dimenticati, nel maggio 2008, in un aiuola, con questo incantevole azzurro scuro. Non l’ho più rivisto da allora, ma un pochino l’ho rimpianto.

Digitale

Digitalis purpurea
La digitale ha bsogno di poche presentazioni. Bella e infida, contiene principi attivi (glicosidi) che hanno un potente effetto cardiotonico e quindi è anche pianta velenosa perchè può indurre fatale tachicardia. Conosciuta a greci e romani come ‘aralda’ e battezzata all’inizio del 1700 a causa della forma dei fiori che sembrano ditali, le sue proverbiali doti di regolatore dell’attività cardiaca furono rivelate dalla medicina verso la metà dello stesso secolo. Dopo un lungo periodo di prove ed errori, anche per avventati dosaggi, ora la digitale non ha quasi più segreti e si sa persino che per ottenre la concentrazione massima dei glucosidi attivi occorre cogliere la pianta nel pomeriggio, perchè durante la notte essa stessa si serve di queste sostanze e quindi al mattino ne è meno ricca. La specie più usata per impieghi medici è senza dubbio questa, la D.purpurea, che tuttavia non fa parte della flora spontanea della regione mediterranea anche se vi si trova ormai inselvatichita ovunque.

Spontanea quanto basta ad essere ricercata, attraente e singolare, l’ho cacciata lungo un pendio moderatamente ripido in una valletta del parco Burcina (BI). Ne aveva altre immagini, ma non la volevo perdere.

… ancora non ho trovato un equilibrio fra le classificazioni d Cronquist e APG e mi rassegno a collocare la digitale sia nelle Scrophulariaceae (Cronquist) sia nelle Plantaginaceae (APG).