Una fioritura spavalda, sulle sponde del torrente Polcevera, popolato da germani reali e aironi bianchi (vedi foto sotto). Questa pianta, di origine americana, ma ormai naturalizzata in tutta Europa (vedi anche l’enagra incontrata in Germania) raggiunge l’altezza di un metro e sfoggia appariscenti fiori gialli. Le sue brillanti corolle sono molto più difficili da fotografare da distanza rispetto alle rigide silhouette delle infiorescenze di lisca mostrate ieri, il colore sfuma e sfugge e i contorni si sfuocano.
Il genere Oenothera è comune, ma identificare la specie è assai complicato, e anche controverso. Per questa volta davvero non mi sbilancio.
Archivi categoria: fiori e foglie
Lisca maggiore
Sul bordo del torrente Polcevera, nella parte occidentale della città di Genova, la vegetazione è varia e rigogliosa.
Questa curiosa pianta di palude, un tempo usata per gli usi più vari, dalle stuoie all’insalata, è oggi soprattutto conosciuta come ornamento per decorazioni floreali.
I membri della piccola famiglia delle typhaceae sono piante alte che crescono in acque dolci poco profonde. I fiori sono raggruppati in lunghe e dense infiorescenze a spadice. Questa specie può raggiungere i due metri di altezza e forma ampie distese nelle acque dolci ferme o lente. E’ diffusa un po’ ovunque, mentre la sua sorella minore, typha minima (29 luglio 2009), è molto più rara.
Mirtillo americano
Profumo d’autunno
Un’altra estate ci lascia, sollecita
muore in un tardo temporale,
scroscia la pioggia paziente, negli umidi
boschi c’è un odore angoscioso ed amaro.
Nel suo pallore intirizzisce il colchico
in mezzo all’erba tra la fitta ressa
dei funghi. La valle prima interminabile
mette il cappuccio e si fa stretta.
Stretto diventa, odora ansioso e amaro
il mondo, che la luce ormai tradisce.
Armiamoci contro l’ultimo temporale
che il sogno d’estate della vita finisce!
Herbstgeruch
Wieder hat ein Sommer uns verlassen,//Starb dahin in einem Spatgewitter.//Regen rauscht geduldig, und im nassen//Walde duftet es so bang und bitter.
Herbstzeitlose starrt im Grase blasslich//Und der Pilze wucherndes Gedrange.//Unser Tal, noch gestern unermesslich//Weit und licht, verhiillt sich und wird enge.//Enge wird und duftet bang und bitter//Diese We1t, dem Lichte abgewendet.//Rusten wir uns auf das Spatgewitter,//Das des Lebens Sommertraumbeendet!
Neanche ad Hesse piaceva l’autunno, nonostante i suoi colori sanguigni e cangianti. Già l’idea mi intristisce. E’ arrivato quasi di colpo, dopo una lunga e dolce fine d’estate. Nell’umido chiaroscuro di un pomeriggio che in fretta si fa sera, ormai aleggia nell’aria l’odore della triste stagione.
Il mirtillo americano è una specie arbustiva che può raggiungere anche uno o due metri di altezza; per questo viene detto mirtillo gigante. Le sue foglie sono ovali e carnose, i frutti bacche grosse e dolci. Quando li fa, se li farà, in terriccio opportunamente acido, la prossima, lontanissima, primavera.
Cornetta dondolina
L’autunno magico in cui ogni pianta rifiorisce
vedi Cornetta dondolina, 28 marzo 2009.
Assenzio selvatico
L’assenzio selvatico è un’artemisia molto comune, che mancava nella mia raccolta, accanto alle artemisie coltivate del mio giardino, assenzio e dragoncello (27 luglio 2008), e a specie meno diffuse, come l’artemisia di campo. E’ un’erba magica come l’assenzio maggiore, anche se meno aromatica.
Fotografata nei pressi del mitico ponte Gobbo di Bobbio, anche detto ponte vecchio o, ovviamente, ponte del Diavolo, sul fiume Trebbia.
Tagete
Questa pianta, originaria del Messico, si chiama anche garofano d’India. Un po’ snobbata dai giardinieri sofisticati, quasi fosse leggermente ‘pacchiana’ e certo troppo ‘ordinaria’, a me invece è molto simpatica, perché vivace, allegra e generosa. Ancora più simpatica adesso che ho scoperto che crescendola vicino alle carote le difende dai parassiti. Non vedo l’ora che sia primavera per metterla a dimora nell’aiuola delle carote, rossa arancione come le loro radici.
Qui cresceva in un aiuola vicino al bordo della strada nel borgo di Brugnello, comune di Corte Brugnatella (PC), un luogo molto particolare, a picco sul fiume Trebbia che domina, severo e aggraziato, dall’alto.
Miseria pelosa
Tutte le piante del genere Tradescantia (17 febbraio 2010), e più in generale le Commelinaceae, sono estremamente facili da coltivare perchè radicano velocemente semplicemente immergendole nell’acqua e attecchiscono con altrettanta facilità da veloci talee apicali infilate nella terra. I fusti si allungano e si diramano. A lungo andare, inevitabilmente, tutte le pianticelle tendono a perdere le foglie inferiori e i lunghi rami flessuosi rimangono spogli. Alla sommità di queste lunghe propaggini, si aprono gruppetti di foglie, ovali e prive di picciolo (tecnicamente si chiamano sessili), che si ritrovano quindi talvolta molto lontani dalla terra che li alimenta. Forse per questo, immagino, questa pianta si chiama in inglese ‘wandering jew’, ebreo errante.
Fra le tradescantie, la sillamontana di questa foto ha foglie color verde menta ricoperte, come i fusti, di lanugine bianca. I fiori, tripetali e rosa magenta, creano con le foglie un piacevole contrasto cromatico. Ma adesso è rimasto solo un fiore, l’ultimo regalo, unica pennellata di colore su uno sfondo sempre più grigio.
vedi anche:
Erba miseria blu o asiatica
Tradescantia virginiana
— post aggiornato 2 novembre 2014 —
Ancora nerine
I bulbi di nerine che avevo piantato a primavera, senza eccessivo ottimismo, sono finalmente fioriti. Sulla specie non ho certezze, non c’era scritta sulla confezione, così mi è parso plausibile un n. bowdenii, una delle più coltivate, a fioritura autunnale appunto. Ma potrebbe essere anche n.undulata, ancora più tardiva della precedente, perchè davvero mi pare che i petali siano leggermente ondulati. Un lungo viaggio comunque, dall’Africa australe fino al mio giardino, fiori inaspettati, mentre l’autunno sta arrivando davvero.
Poco lontano dalle generose nerine, il bulbo di amarillide belladonna invece non si è ancora degnato di cercare la luce; ma so che è lì sotto, vivo e vegeto e forse un altr’anno …
Persicaria filiforme
Rudbeckia
Una splendida asteracea perenne di origine americana, simile all’echinacea al quale genere veniva attribuita in passato. Ma i colori sono molto diversi, la rudbeckia è una margherita con dentro i colori dell’autunno. Sulla specie, ho al solito qualche dubbio, ma mi pare di poterla chiamare Rudbeckia fulgida