Un’altra conifera, molto rara, endemica proprio dell’area di San Diego, e in particolare della riserva statale Torrey Pines, a nord della città, e dell’isola Santa Rosa, nell’arcipelago delle Channel Islands, al largo della California del Sud. Specie a rischio e protetta, i pini di Torrey di Point Loma sono stati piantati intorno a 1930, e prosperano felici da allora, mentre qualche piccolo germoglio sta già crescendo ai loro piedi. Nessuno però sa con certezza se questa specie sia nativa di questa zona. Quando il clima era più freddo, cioè da 35 a 50 milioni di anni fa, questo pino era assai diffuso in tutto il territorio degli Stati Uniti sud-occidentali, rendendo la determinazione della vera zona di origine assai difficoltosa.
Cipresso di Monterey
Monterey è un nome che evoca l’atmosfera dei romanzi di Steinbeck, delle scanzonate avventure di quel manipolo di discendenti dei conquistadores spagnoli, Danny e i suoi amici, che vivono nelle baracche di Pian della Tortilla, ai margini della città di Monterey. Impossibile per me resistere al fascino di Steinbeck e della sua meravigliosa prosa. Così ho provato un’istintiva simpatia per questo cipresso, detto volgarmente di Monterey, e tecnicamente macrocarpa, cioè dai grossi frutti, incontrato ancora sul promontorio di Point Loma a San Diego.
Questa specie è endemica di un’area molto ristretta, appunto le scogliere della baia di Monterey, 200 km a sud di San Francisco, una magnifica costa baciata dal sole e dal vento del Pacifico, molto molto più a Nord di San Diego. Alberi snelli e sinuosi, di media altezza e crescita veloce, così rari in natura, sono stati importati un po’ dappertutto come essenze ornamentali, e in primo luogo certo sulle coste della California. Amano il mare e non sopravvivono a lungo lontano dalle costa. Questo ed altri esemplari presenti a Point Loma sono però ormai vecchiotti, e, prossimi alla morte, vengono lentamente rimpiazzati con alberi nativi della zona.
Encelia californica
Anche l’encelia californica cresce spontanea a Point Loma (San Diego). In inglese ha diversi nomi: coast sunflower, o girasole della costa, California brittlebush, spazzoletta della California e bush sunflower, girasole della macchia. In italiano non ha nome comune, perchè in Italia non esiste. Se il suolo è umido, la pianta conserva le foglie, verdi e affusolate, per tutto l’anno. Ma se l’acqua manca, la sua strategia per combattere la siccità consiste nel perdere tutte le foglie, pronte a ricrescere alle prime piogge. Tollera i luoghi semidesertici, ma non sopravvive al gelo.
Il fiore è una bella margherita, con petali esterni (ligule) giallo oro, che contrastano con il bottone centrale bruno scuro. Per il suo aspetto attraente è anche un fiore ricercato dai giardinieri.
Heteromeles arbutifolia
A colpo d’occhio ho pensato al corbezzolo. Quello mediterraneo, tanto comune da queste parti, è Arbutus unedo, della famiglia delle ericaceae, ha fiori bianchi e frutti a bacca simile a una fragola, rossi, bitorzoluti (vedi anche 10 ottobre 2008 e 23 novembre 2009). Stavo già per battezzarlo “Arbutus della California” (e una specie di questo genere esiste davvero e si chiama Arbutus del pacifico). Ma le piccole bacche a grappolo denso ricordavano troppo quelle del sorbo. E infatti proprio un sorbo non è, ma è una rosacea e si chiama Heteromeles arbutifolia, proprio perchè le sue foglie , lanceolate e dentate sono identiche a quelle dell’Arbutus. E’ un’altra pianta assai tipica della vegetazione di Point Loma e in inglese si chiama toyon.
Rhus integrifolia o bacca della limonata
La vegetazione originale della California ha alcune somiglianze con quella mediterranea ed è caratterizzata da specie a foglie persistenti, coriacee, che hanno sviluppato svariate strategie per resistere al calore e alla siccità. La flora autoctona è particolarmente ricca e preservata sul promontorio di Point Loma, fra l’antico faro e il monumento al navigatore Cabrillo, un punto panoramico da cui si spazia sulla città dentro la sua baia da una parte e sull’immenso oceano dall’altra. Il rhus integrifolia, un alberello di medie dimensioni che può formare spalliere impenetrabili, appartiene alla famiglia della anacardiaceae, la famiglia del pistacchio, del lentisco (23 settembre 2008) e del terebinto (14 ottobre 2008). Ha fiori rosati che sbocciano alla fine dell’inverno e frutti rossi, bacche commestibili, come suggerisce il nome comune inglese, lemonadeberry o bacca della limonata. Infatti i nativi, gli indiani Kumeyaay suppongo, le utilizzavano per preparare una bevanda acidula, e le consumavano anche secche, come caramelle gommose. E sono gradite anche agli uccelli e ai piccoli mammiferi. E’ una pianta dotata di grande vitalità, tutta americana, un vigore con cui, lentamente, ma inesorabilmente, risorge più robusta di prima dopo gli incendi. Sulle coste del nostro Mediterraneo (quello originale e vecchiotto) il rhus integrifolia non è mai arrivato; e dovrei augurarmi che non ci arrivi mai, perchè potrebbe rivelarsi molto più adattato e robusto che molte specie locali. E soppiantarle, creando il solito problema delle esotiche avventizie invadenti e sgradite. Molto meglio che rimanga laggiù, dove è nato, sulla meravigliosa costa della meravigliosa California, il nuovo mediterraneo assolato.
L’autunno di San Diego: liquidambar
Sono stata San Diego, in California, dal 13 al 17 novembre. Per il resto è stato viaggio, il viaggio dalla Liguria alla California è ancora lungo anche nel XXI secolo. Ho lasciato l’uggioso e umido novembre che incombe sul nostro vecchio mediterraneo per tuffarmi felicemente nel sole e nel vento fresco della California del Sud, il cui clima i libri indicano come ‘mediterraneo’, ma certo in questa stagione è assai più gradevole che da noi. Questa città che gli abitanti pubblicizzano come ‘la più bella città degli Stati Uniti” ha l’aria leggera e una apparente serenità sconosciuta a molti altri luoghi in America ed Europa.
Mi ero portata soltanto una piccola compatta, Nikon Coolpix, che mi aspettavo di prestazioni limitate, coerenti con il suo valore economico, ma che mi ha dato anche molte soddisfazioni.
L’autunno di San Diego è molto luminoso e molto verde, perché abbondano le essenze che non perdono le foglie. Nei giardini e nei viali gli unici alberi che formano fiammeggianti macchie colorate sono i liquidambar (25 novembre 2008). Ormai li riconoscevo anche da lontano, a differenza degli alberi sempreverdi, molto diversificati e quasi tutti per me sconosciuti. Il liquidambar, che appartiene all’esotica famiglia della Amamelidaceae, non è originario della California, ma dell’America centrale e orientale. Come emigrato è in buona compagnia. Oltre all’abbondante vegetazione autoctona, la mitezza del clima della California del Sud ha favorito l’adattamento di numerosissime specie non native. E non solo di piante …
Pratolina
Ancora alla ricerca di fiori che resistono. La piccola pratolina non tradisce mai.
vedi anche 15 febbraio 2009
Il blog ritorna dopo il 20 novembre. A presto
La stagione dei colori: melo
Garofanino
Continuo la lista degli irriducibili, lieta di scovare un garofano, dianthus ovvero fiore degli dei, nella sua variante più selvatica, il garofanino dell’Ascensione (10 luglio 2008), ovvero dei certosini.
Colle di Creto (Genova), 600 m slm