Agastache mexicana – luglio 2015
L’agastache è una pianta aromatica, commestibile, officinale. Il suo nome significa qualche cosa come ‘dalle molte spighe’ dal greco ἄγᾰν molto, e στάχυϛ spiga. Tutte le specie sono originarie del Nord America, tranne A.rugosa che viene dall’estremo oriente asiatico(1), e quindi non si incontrano nei nostri prati.
Ho conosciuto Agastache mexicana qualche anno fa ad una fiera di piante ed è stato amore a prima vista. Ha il portamento snello e dimesso del nostro issopo (vedi 15 giugno 2009), con il quale nei luoghi di origine viene talvolta confusa, e piccoli fiori rosati. Foglie e petali emanano un profumo squisito, dalla delicata fragranza citrina, e lo conservano, intatto, anche diseccati. Purtroppo la pianta che avevo messo a dimora quattro anni fa mi pareva scomparsa e ne ho cercato a lungo e inutilmente un altro esemplare. Persino la coltivatrice che me l’aveva venduta non ne aveva più a disposizione. Mi rimanevano le dolcissimo foglie secche, in un cartoccio, e un po’ di malinconia.
Agastache rugosa
A settembre dell’anno scorso, alla fiera di Murabilia, presso lo stand dell’Associazione Adipa, trovo finalmente dei semi di Agastache rugosa, una specie simile, che mi riaccende la speranza. Tutte e due le agastache sono piante perenni, piacevoli nell’aspetto e generose. Sono sempre stata abbastanza fortunata con i semi forniti da questa associazione e infatti Agastache rugosa è germogliata e cresciuta senza sforzo e ora ne ho un bel fazzoletto fiorito in un’aiuola. Viene chiamata menta, o issopo coreano (infatti è dall’Oriente che proviene) e il suo profumo è intenso, leggermente aspro, ma non ha la squisitezza della A. mexicana.
Mi piace pensare che la vicinanza della cugina abbia risvegliato da un letargo durato anni la pianta di Agastache mexicana che credevo perduta. Docile e snella è sbucata di nuovo, piccole foglie e microscopici fiori, pronta a formare un nuovo cespuglietto.
Agastache mexicana
il nuovo germoglio – agosto 2019
Le qualità officinali di Agastache mexicana sono ben note nell’etnomedicina del suo paese. Con le parti aeree della pianta o l’infiorescenza isolata vengono preparati infusi e decotti o macerati alcoolici per trattare gli stati di ansia, insonnia e ipertensione, ma anche reumatismi e dolori causati da affezioni gastrointestinali. Uno degli utilizzi più diffusi è per alleviare i dolori addominali, e sembra proprio che una sottospecie, A. mexicana ssp. xolocotziana, chiamata “toronjil blanco” o issopo bianco, contenga un efficace principio spamolitico.(2) Leggo che questa sottospecie si riconosce anche dal caratteristico aroma di limone. Devo approfondire, ma forse è proprio la mia.
(1)Fuentes-Granados R.G. et al. (1998) An overview of Agastache research – J.Herbs Spices Med. Plants, 6:69-97
(2)Ventura-Martínez R et al. (2017) Spasmogenic and spasmolytic activities of Agastache mexicana ssp. mexicana and A. mexicana ssp. xolocotziana methanolic extracts on the guinea pig ileum. J Ethnopharmacol. 196:58-65 doi: 10.1016/j.jep.2016.12.023.