Profumo d’autunno
Un’altra estate ci lascia, sollecita
muore in un tardo temporale,
scroscia la pioggia paziente, negli umidi
boschi c’è un odore angoscioso ed amaro.
Nel suo pallore intirizzisce il colchico
in mezzo all’erba tra la fitta ressa
dei funghi. La valle prima interminabile
mette il cappuccio e si fa stretta.
Stretto diventa, odora ansioso e amaro
il mondo, che la luce ormai tradisce.
Armiamoci contro l’ultimo temporale
che il sogno d’estate della vita finisce!
Herbstgeruch
Wieder hat ein Sommer uns verlassen,//Starb dahin in einem Spatgewitter.//Regen rauscht geduldig, und im nassen//Walde duftet es so bang und bitter.
Herbstzeitlose starrt im Grase blasslich//Und der Pilze wucherndes Gedrange.//Unser Tal, noch gestern unermesslich//Weit und licht, verhiillt sich und wird enge.//Enge wird und duftet bang und bitter//Diese We1t, dem Lichte abgewendet.//Rusten wir uns auf das Spatgewitter,//Das des Lebens Sommertraumbeendet!
Herman Hesse, 1947 – traduz. it. Sergio Solmi
Neanche ad Hesse piaceva l’autunno, nonostante i suoi colori sanguigni e cangianti. Già l’idea mi intristisce. E’ arrivato quasi di colpo, dopo una lunga e dolce fine d’estate. Nell’umido chiaroscuro di un pomeriggio che in fretta si fa sera, ormai aleggia nell’aria l’odore della triste stagione.
Il mirtillo americano è una specie arbustiva che può raggiungere anche uno o due metri di altezza; per questo viene detto mirtillo gigante. Le sue foglie sono ovali e carnose, i frutti bacche grosse e dolci. Quando li fa, se li farà, in terriccio opportunamente acido, la prossima, lontanissima, primavera.